You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

Processi di lavorazione

Nelle varie fasi di lavoro è necessario utilizzare apparecchiature particolari che prevedono una preparazione adeguata dei campioni.

Tali campioni non possono essere studiati tal quali se non in un’indagine macroscopica, mentre per la nostra analisi microscopica essi dovranno essere in sezioni sottili.

Ma che cosa è in realtà una sezione sottile e come la si ottiene?

Una sezione sottile è una “fettina” di roccia portata allo spessore di circa 0,03 mm. Tale spessore consente alla maggior parte dei
minerali presenti di essere attraversati dalla luce e quindi, proprio grazie all’uso del microscopio polarizzatore, si possono eseguire tutta una serie di indagini che ne permettono il riconoscimento degli stessi.


Per la realizzazione di una sezione sottile si parte da un frammento di pietra che sia rappresentativo delle caratteristiche petrografiche della roccia da esaminare e, se ciò non fosse possibile, occorrerà
effettuare più sezioni sottili per lo studio del materiale.

 

Qualora la roccia risultasse incoerente è necessario iniziare tutta la nostra procedura di preparazione con una sua impregnazione e successivo inglobamento mediante resine epossidiche.

Dopo essersi indurita la resisa, si può effettuare il taglio per ricavare un mattoncino di circa 20x30 mm e si procede alla spianatura della superficie interessata all'attacco al vetrino porta-oggetto.

L'attacco al vetrino porta-oggetto, opportunamente molato, avviene anch'esso mediante resina epossidica.

La fase successiva è quella della asportazione della maggior parte del campione, mediante macchinari appositi, lasciando solo una piccola parte di roccia che si andrà a lavorare nella fase finale della preparazione.

Tale fase prevede lo spianamento del campione, mediante polveri di Carburo di Silicio di grane via via più fini, fino al raggiungimento dello spessore desiderato.

 

Per essere sicuri di aver raggiunto il nostro obbiettivo, si analizza la sezione sottile al microscopio prendendo in analisi i colori che non sono legati al colore del minerale (assorbimento selettivo di certe lunghezze d'onda), ma all’interferenza dei due raggi che hanno attraversato con diversa velocità il cristallo ed escono “sfasati”. Questi colori sono i COLORI D’INTERFERENZA, che dipendono dalle proprietà del minerale (in particolare dalla sua "birifrangenza") ma anche dalla orientazione e dallo spessore del cristallo attraversato.


 

Ottenuto lo spessore voluto si passa dunque ad apporre un vetrino copri-oggetto sulla sezione sottile, oppure si procede con la fase della lucidatura per ulteriori analisi. 

 

Si può quindi procedere allo studio della sezione sottile per mezzo del microscopio, come da normativa europea UNI EN 12407.

 

 

Costi unitari


 
{bHTML_ServiziCollegati}